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      Tante affermazioni, tante corbellerie, che vengono presentate come una difesa dell'anarchia. Tuttavia pubblichiamo l'articolo di For Ever. For Ever non è solo un individuo: è un tipo sociale. Da questo punto di vista non deve essere trascurato: deve essere conosciuto, studiato, di-, scusso e superato. Lealmente, amichevolmente (l'amicizia non può essere disgiunta dalla verità, e da tutte le asprezze che la verità comporta). For Ever è un pseudo-rivoluzionario: chi basa la propria azione sulla mera fraseologia ampollosa, sulla frenesia parolaia, sull'entusiasmo romantico è solo un demagogo, non è un rivoluzionario. Sono necessari, per la rivoluzione, uomini dalla mente sobria, uomini che non facciano mancare il pane nelle panetterie, che facciano viaggiare i treni, che provvedano le officine di materie prime e trovino da scambiare i prodotti industriali coi prodotti agricoli, che assicurino l'integrità e la libertà personale dalle aggressioni dei malviventi, che facciano funzionare il complesso dei servizi sociali e non riducano alla disperazione e alla pazza strage internecina il popolo. L'entusiasmo verbale e la sfrenatezza fraseologica fanno ridere (o piangere) quando uno solo di questi problemi deve essere risolto anche in un villaggio di cento abitanti.
      Ma For Ever, pur essendo un tipo, non è tutti i libertari. Nella redazione dell'Ordine Nuovo contiamo un comunista libertario: Carlo Petri. Col Petri la discussione è su un piano superiore: coi comunisti libertari come il Petri il lavoro in comune è necessario e indispensabile: essi sono una forza della rivoluzione.


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Scritti politici
Prima parte
di Antonio Gramsci
pagine 279

   





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