Ecco perché il problema dell'esercito socialista diventa uno dei piú essenziali da risolvere; e diventa urgente, in questo periodo prerivoluzionario, cercare di distruggere le sedimentazioni di pregiudizio determinate dalla passata propaganda socialista contro tutte le forme della dominazione borghese.
Dobbiamo, oggi, rifare l'educazione del proletariato: abituato all'idea che per sopprimere lo Stato nell'Internazionale è necessario un tipo di Stato idoneo al conseguimento di questo fine, che per sopprimere il militarismo può essere necessario un tipo nuovo di esercito. Ciò significa addestrare il proletariato all'esercizio della dittatura, all'autogoverno. Le difficoltà da superare saranno moltissime e il periodo in cui queste difficoltà rimarranno vive e pericolose non si può prevedere come di breve durata. Ma se anche lo Stato proletario dovesse esistere per un giorno solo, dobbiamo lavorare affinché esso trovi condizioni di esistenza idonee allo svolgimento del suo compito, la soppressione della proprietà privata e delle classi.
Il proletariato è poco esperto dell'arte di governare e di dirigere; la borghesia opporrà una resistenza formidabile, aperta o subdola, violenta o passiva allo Stato socialista. Solo un proletariato educato politicamente, che non si abbandoni alla disperazione e alla sfiducia per i rovesci possibili e inevitabili, che rimanga fedele e leale al suo Stato nonostante gli errori che singoli individui possono commettere e i passi indietro che le condizioni reali della produzione possono imporre, solo un simile proletariato potrà esercitare la dittatura, liquidare l'eredità malefica del capitalismo e della guerra e realizzare l'Internazionale comunista.
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