La formula «conquista dello Stato» deve essere intesa in questa senso: creazione di un nuovo tipo di Stato, generato dalla esperienza associativa della classe proletaria, e sostituzione di esso allo Stato democratico-parlamentare.
E qui ritorniamo al punto di partenza. Abbiamo detto che le istituzioni del movimento socialista e proletario del periodo precedente all'attuale, non si sono sviluppate autonomamente, ma come risultato della configurazione generale della società umana dominata dalle leggi sovrane del capitalismo. La guerra ha capovolto la situazione strategica della lotta di classe. I capitalisti hanno perduto la preminenza; la loro libertà è limitata; il loro potere è annullato. La concentrazione capitalistica è arrivata al massimo sviluppo consentitole, realizzando il monopolio mondiale della produzione e degli scambi. La corrispondente concentrazione delle masse lavoratrici ha dato una potenza inaudita alla classe proletaria rivoluzionaria.
Le istituzioni tradizionali del movimento sono diventate incapaci a contenere tanto rigoglio di vita rivoluzionaria. La loro stessa forma è inadeguata al disciplinamento delle forze inseritesi nel processo storico consapevole. Esse non sono morte. Nate come funzione della libera concorrenza, devono continuare a sussistere fino alla soppressione di ogni residuo di concorrenza, fino alla completa soppressione delle classi e dei partiti, fino alla fusione delle dittature proletarie nazionali nell'Internazionale comunista. Ma accanto ad esse devono sorgere e svilupparsi istituzioni di tipo nuovo, di tipo statale, che appunto sostituiranno le istituzioni private e pubbliche dello Stato democratico parlamentare.
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