Né si può negare che la disciplina che col nuovo sistema verrà instaurata condurrà a un miglioramento della produzione, ma questo non è altro che il verificarsi di una delle tesi del socialismo: quanto piú le forze produttrici umane, emancipandosi dalla schiavitú cui il capitalismo le vorrebbe per sempre condannare, prendono coscienza di sé, si liberano e liberamente si organizzano, tanto migliore tende a diventare il modo della loro utilizzazione: l’uomo lavorerà sempre meglio dello schiavo. A coloro poi che obbiettano che in questo modo si viene a collaborare coi nostri avversari, con i proprietari delle aziende, noi rispondiamo che invece questo è l’unico mezzo di far loro sentire concretamente che prossima è la fine del loro dominio, perché la classe operaia concepisce ormai la possibilità di fare da sé e di fare bene; anzi, essa acquista di giorno in giorno piú chiara la certezza di essere sola capace di salvare il mondo intiero dalla rovina e dalla desolazione. Perciò ogni azione che voi imprenderete, ogni battaglia che sarà data sotto la vostra guida sarà illuminata dalla luce del fine ultimo che è negli animi e nelle intenzioni di tutti voi.
Un grandissimo valore acquisteranno quindi anche gli atti apparentemente di poca importanza nei quali si esplicherà il mandato a voi conferito. Eletti da una maestranza nella quale sono ancora numerosi gli elementi disorganizzati, vostra prima cura sarà certamente quella di farli entrare nelle file dell’organizzazione, opera che del resto vi sarà facilitata dal fatto che essi troveranno in voi chi sarà sempre pronto a difenderli, a guidarli, ad avviarli alla vita della fabbrica.
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