Il sindacato, nella forma in cui esiste attualmente nei paesi dell’Europa occidentale, è un tipo di organizzazione non solo diverso essenzialmente dal Soviet, ma diverso anche, e in modo notevole, dal sindacato quale sempre piú viene sviluppandosi nella Repubblica comunista russa.
I sindacati di mestiere, le Camere del lavoro, le federazioni industriali, la Confederazione generale del lavoro sono il tipo di organizzazione proletaria specifico del periodo di storia dominato dal capitale. In un certo senso si può sostenere che esso è parte integrante della società capitalistica, e ha una funzione che è inerente al regime di proprietà privata. In questo periodo, nel quale gli individui valgono in quanto sono proprietari di merce e commerciano la loro proprietà, anche gli operai hanno dovuto ubbidire alle leggi ferree della necessità generale e sono diventati mercanti dell’unica loro proprietà, la forza-lavoro e l’intelligenza professionale. Piú esposti ai rischi della concorrenza, gli operai hanno accumulato la loro proprietà in «ditte» sempre piú vaste e comprensive, hanno creato questo enorme apparato di concentrazione di carne da fatica, hanno imposto prezzi e orari e hanno disciplinato il mercato. Hanno assunto dal di fuori o hanno espresso dal loro seno un personale d’amministrazione di fiducia, esperto in questo genere di speculazione, in grado di dominare le condizioni del mercato, capace di stipular contratti, di valutare le alee commerciali, di iniziare operazioni economicamente utili.
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