La vittoria definitiva dell’Intesa sugli Imperi centrali è dovuta alla Russia. Lo scoppio della rivoluzione in Germania e nell’Austria-Ungheria non è che il contraccolpo del piú vasto movimento del mondo slavo, messo in convulsione dalla guerra. La strategia diplomatica di Trotzki a Brest-Litowski si e dimostrata superiore a quella militare di Foch. Ludendorff ed Hoffmann hanno riconosciuto la demoralizzazione dell’esercito tedesco, frutto della propaganda bolscevica, come causa prima della disfatta e della caduta dell’Impero germanico.
Ma c’è di piú! Prima di Wilson la rivoluzione russa della fase Kerenski proclamò la revisione degli scopi di guerra compendiata nella formola: né contribuzioni né annessioni, mentre poi Trotzki gettando al vento della pubblicità i trattati segreti dello zarismo, condannava irrimediabilmente la diplomazia tradizionale, causa della tragedia attuale.
Cosicché per una parte la Russia rivoluzionaria contribuiva infinitamente piú che non la tanto celebrata talassocrazia britannica a far precipitare le sorti delle potenze militari del Centro, ma dall’altra la stessa Russia rivoluzionaria molto piú che la conclamata vittoria dell’Intesa è destinata ad influire sull’assestamento generale dell’Europa e sulle nuove direttive della sua vita internazionale. Il proletariato dei due mondi guarda oggi alla Russia, come ad un faro. Potrebbe anche essere un miraggio, come affermano non soltanto le interessate voci del coro borghese, che commenta, sul metro dei propri desideri e delle proprie paure, il gran dramma umano, che si svolge in quest’ora solenne della storia sul teatro di un continente vasto quanto la metà dell’Europa, ma anche pur troppo non poche Cassandre di parte nostra, che abbondano di saggezza, forse appunto perché difettano di fede.
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