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      Si verificò per il cattolicismo un fenomeno per molti aspetti simile a quello verificatosi per gli ebrei: esclusi a ogni diritto di proprietà immobiliare, gli ebrei divennero i piú grandi detentori di valori mobili della cristianità e riuscirono a taglieggiare, con la immensa loro potenza finanziaria, gli Stati confessionali dai quali erano oppressi politicamente e spiritualmente; privati del loro potere pubblico dai liberali, i cattolici oggi, dopo essersi incarnati in una molteplicità di interessi economici locali, si organizzano in un sistema di forze sociali e taglieggiano lo Stato aconfessionale che li aveva oppressi spiritualmente e li aveva espulsi dalla storia della civiltà.
      Il cattolicismo riappare alla luce della storia, ma quanto modificato, quanto «riformato». Lo spirito si è fatto carne, e carne corruttibile come le forme umane, sottoposta alle stesse leggi storiche di sviluppo e di superamento che sono immanenti nelle istituzioni umane. Il cattolicismo, che si incarnava in una chiusa e rigidamente angusta gerarchia irraggiante dall’alto, dominatrice assoluta e incontrollata delle folle fedeli, diventa la folla stessa, diventa emanazione delle folle, si incarna in una gerarchia che domanda il consenso delle folle, che può essere revocata e distrutta dal capriccio delle folle, incarna la sua sorte nella buona e nella cattiva riuscita dell’azione politica ed economica di uomini che promettono beni terreni, che vogliono guidare alla felicità terrena e non solo, e non piú alla città di Dio.


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Scritti politici
Seconda parte
di Antonio Gramsci
pagine 334

   





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