Pagina (60/334)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Il socialismo è invocato da tutte le masse italiane come il salvatore, come il liberatore. Si può affermare che la stragrande maggioranza dei deputati saranno stati eletti in quanto avranno detto di essere socialisti anche loro, anzi di essere i «veri» socialisti, i socialisti «migliori». Cattolici, riformisti, ex combattenti democratici, tutta la ventraia degli aspiranti a direttori politici e spirituali della nazione, hanno cercato di conformarsi a questa incoercibile aspirazione delle masse, hanno promesso, hanno millantato, hanno esagerato; tutti questi avventurieri, tutte queste mosche cocchiere del carrozzone capitalistico, hanno abusato delle condizioni arretrate di cultura delle masse italiane, dell’assenza di spirito critico, del facile entusiasmo che suscitano ancora l’enfasi e la fraseologia demagogica.
      L’opera del Partito socialista italiano sarà nettamente tracciata dal risultato delle elezioni. Bisogna legare con vincoli piú stretti e piú forti le masse al partito. Bisogna diffondere sempre piú la convinzione rivoluzionaria che i proletari stessi possono e devono essere gli artefici della loro emancipazione. Bisogna distruggere implacabilmente i residui di cretinismo parlamentare, le illusioni riformistiche e opportunistiche. Bisogna dire incessantemente la verità, mettere le masse dinanzi al crudo ed atroce sogghigno della morte che le attende se non si organizzano, se non si uniscono materialmente e spiritualmente per esprimere dalla loro piú intima e originale ragione di essere nella storia, il lavoro, l’impalcatura organica dello Stato degli operai e contadini, nel quale stringersi e disciplinarsi ferreamente per eliminare lo sfruttamento capitalista, per ristorare l’ordine nella società dissoluta e imbarbarita dalla guerra imperialista.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Scritti politici
Seconda parte
di Antonio Gramsci
pagine 334

   





Partito Stato