Nell’ordine politico la classe italiana dei produttori che non posseggono gli strumenti di lavoro e i mezzi di produzione e di scambio dell’apparato economico nazionale, è riuscita ad attuare una concentrazione di forze che pone un termine alla funzionalità del Parlamento come base del potere statale, come forma costituzionale del governo politico; la classe italiana degli sfruttati è riuscita quindi a infliggere un colpo tremendo all’apparato politico della supremazia capitalistica, che si fonda sulla circolazione dei partiti conservatori e democratici, sull’alternarsi, al governo, delle varie ditte politiche che verniciano di colori svariati il brigantaggio capitalistico, il dominio delle casseforti.
Ordine economico. Il movimento corporativo nelle sue varie tendenze:
il movimento degli operai industriali d’avanguardia perché salariati dell’industria moderna piú progredita, e degli operai agricoli delle zone a coltura intensiva, che si concentra nella Confederazione generale del lavoro;
il movimento degli operai industrialmente arretrati, quindi eternamente inquieti e indisciplinati, che all’azione concreta permanente rivoluzionaria sostituiscono la fraseologia rivoluzionaria, e si accampa sotto le tende nomadi dell’Unione sindacale italiana;
il Sindacato dei ferrovieri, massa amorfa di operai industriali di avanguardia, di impiegati piccolo-borghesi, di tecnici menefreghisti, e di una somma incerta e indistinta di stipendiati e salariati, attaccata alla retribuzione di Stato come solo può esserlo il piccolo borghese e il piccolo contadino italiano;
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Parlamento Confederazione Unione Sindacato Stato
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