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      Il trionfo elettorale del Partito socialista, l’invio in Parlamento di centocinquantacinque deputati socialisti che immobilizzano la funzionabilità del Parlamento come forma costituzionale del governo politico, è un semplice riflesso di questo fondamentale e primordiale fenomeno economico, per il quale è stata immobilizzata la funzionabilità del mercato della forza-lavoro come forma costituzionale del governo economico-capitalistico, del potere dei capitalisti sul processo di produzione e di scambio.
     
      Gli operai e contadini d’avanguardia hanno intuito che una situazione di questo genere si era venuta formando in Italia durante la guerra e si è consolidata in questo primo periodo post-bellico. Hanno intuito che le conquiste raggiunte possono essere mantenute solo se si procede innanzi; se le otto ore diventano legge degli operai e contadini, diventano «costume» diffuso della società comunista; se i minimi di salario diventano una legge che riconosce agli operai e contadini il diritto di poter soddisfare, col frutto del lavoro, tutte le esigenze di un determinato tenore di vita civile e intellettuale, legge che emani dal potere degli operai e contadini, il quale potere, a sua volta, sia il riflesso politico di un rinnovato ordine del processo di produzione industriale e agricola; se il controllo delle masse coalizzate operaie e contadine sulla scaturigine del potere borghese (la formazione del plusvalore) esce dalla forma attuale, bruta e indistinta, della pressione di massa, della resistenza di massa, per diventare tecnica economica e politica, per incarnarsi in una gerarchia di istituti economici e politici che culminino nello Stato degli operai e contadini, nel governo degli operai e contadini, in un potere centrale degli operai e contadini; se la conquista della terra da parte dei contadini diventa, da semplice possesso dello strumento elementare di lavoro, conquista dei frutti che lo strumento può produrre, e cioè controllo delle forme in cui la merce prodotta circola, e controllo degli organismi economici che rappresentano le tappe di questa circolazione: le banche, le unioni bancarie, le centrali commerciali, la rete dei trasporti ferroviari, fluviali e marittimi.


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Scritti politici
Seconda parte
di Antonio Gramsci
pagine 334

   





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