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      La maggioranza socialista sarebbe notevole in questi poteri locali e sarebbe schiacciante nelle grandi città industriali, cioè laddove lo Stato operaio sarà veramente dittatura proletaria (degli operai d’officina) e dovrà superare le difficoltà piú ardue, perché dovrà impadronirsi delle centrali capitalistiche, degli organismi capitalistici che vibrano i loro tentacoli su tutta la nazione.
     
     
      Gli avvenimenti del 2-3 dicembre 1919(17)
     
     
      Piccola borghesiaGli avvenimenti del 2-3 dicembre sono un episodio culminante della lotta delle classi. La lotta non fu tra proletari e capitalisti (questa lotta si svolge organicamente, come lotta per i salari e per gli orari e come lavorío tenace e paziente per la creazione di un apparecchio di governo della produzione e delle masse di uomini che sostituisca l’attuale apparecchio di Stato borghese); fu tra proletari e piccoli e medi borghesi. La lotta è stata, in ultima analisi, per la difesa dello Stato liberale democratico, per la liberazione dello Stato liberale democratico dalle strettoie in cui lo tiene prigioniero una parte della classe borghese, la peggiore, la piú vile, la piú inutile, la piú parassitaria: la piccola e media borghesia, la borghesia «intellettuale» (detta «intellettuale» perché entrata in possesso, attraverso la facile e scorrevole carriera della scuola media, di piccoli e medi titoli di studi generali), la borghesia dei funzionari pubblici padre-figlio, dei bottegai, dei piccoli proprietari industriali e agricoli, commercianti in città, usurai nelle campagne.


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Scritti politici
Seconda parte
di Antonio Gramsci
pagine 334

   





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