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      Gli operai comunisti, i rivoluzionari consapevoli delle tremende responsabilità del periodo attuale, devono essi rinnovare il Partito, dargli una figura precisa e una direzione precisa; devono impedire che gli opportunisti piccolo-borghesi lo riducano al livello dei tanti partiti del paese di Pulcinella.
     
     
      L’operaio di fabbrica(23)
     
     
      Ogni società vive e si sviluppa perché aderisce a una produzione storicamente determinata: dove non esiste produzione, dove non esiste lavoro organizzato (sia pure in modo elementare), non esiste società, non esiste vita storica. La società moderna ha vissuto e si è sviluppata fino alla fase attuale perché aderiva a un sistema di produzione: a quel sistema di produzione storicamente determinato dall’esistenza di due classi, la classe capitalistica, proprietaria dei mezzi di produzione e la classe lavoratrice, al servizio della prima, aggiogata alla prima dal vincolo del salario dal vincolo della minaccia incombente di morte per fame.
      Nello stadio attuale la classe capitalista è rappresentata da un ceto... d’avanguardia, la plutocrazia; la linea di sviluppo storico della classe capitalista è un processo di corruzione, un processo di decomposizione. Le funzioni tradizionali della classe capitalista nel campo della produzione sono passate nelle mani di un medio ceto irresponsabile senza vincoli né di interesse né psicologici con la produzione stessa: burocrati del tipo «impiegati dello Stato» venali, avidi, corrotti, agenti di borsa, politicanti senza arte né parte, gentarella che vive alla giornata, saziando bassi desideri e proponendosi scopi ideali adeguati alla sua psicologia crapulona: possedere molte donne, avere molti quattrini da spendere nelle alcove delle prostitute d’alto rango, nei bal tabarin e nello sfarzo vistoso e grossolano, avere una particella del potere di tormentare e far soffrire altri uomini sottoposti.


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Scritti politici
Seconda parte
di Antonio Gramsci
pagine 334

   





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