In questo senso anche abbiamo sostenuto che la Confederazione generale del lavoro è costituita di masse operaie piú «rivoluzionarie» delle masse organizzate nell’Unione sindacale: perché la Confederazione abbraccia gli operai delle industrie meglio specificate e organizzate, delle industrie «piú rivoluzionarie» e d’avanguardia, mentre l’Unione sindacale è un disorganismo che non riesce a uscire dallo stadio gelatinoso e indistinto, dallo stadio della concezione del mondo propria dei piccoli borghesi che non sono diventati capitalisti, propria degli artigiani o dei contadini che non sono diventati proletari.
Ogni società vive e si sviluppa perché esiste una produzione, perché si produce piú del consumo, anche se la distribuzione per il consumo e per il risparmio avvenga in modo iniquo: la società vive e si sviluppa nella nequizia, - essa muore, anche se è stato attuato il regno della giustizia, se non si produce. La società borghese muore perché non si produce, perché il lavoro dei produttori coi rapporti nuovi di distribuzione creati dalla guerra e dalla conseguitane fase plutoburocratica del capitalismo, non è sufficiente neppure al consumo oltre a non permettere piú nessun accumulamento. La ricchezza di materiale viene annientata progressivamente: aumenta invece il cumulo di titoli all’appropriazione della ricchezza materiale, la carta moneta: il sistema capitalista di distribuzione è diventato un saccheggio a mano armata perpetrato dai detentori del potere governativo. Il capitalista si è allontanato dal campo della produzione; il governo dell’industria è caduto in mano di inetti e di irresponsabili; la classe operaia è rimasta sola ad amare il lavoro, ad amare la macchina.
| |
Confederazione Unione Confederazione Unione
|