Se esiste solo una disponibilità media di 200 grammi di pane quotidiano per cittadino, è necessario esista un governo che ne assicuri 300 grammi agli operai e costringa i non produttori ad accontentarsi di 100 grammi o anche meno, o anche di nulla se non lavorano, se non producono: un governo di tal genere può essere solo un governo operaio, governo della classe operaia divenuta classe di governo, divenuta classe dominante.
Non può esistere governo operaio se la classe operaia non è in grado di diventare, nella sua totalità, il potere esecutivo dello Stato operaio. Le leggi dello Stato operaio devono essere poste in esecuzione dagli operai stessi: solo cosí lo Stato operaio non corre il rischio di cadere in mano di avventurieri e politicanti, non corre il rischio di diventare una contraffazione dello Stato borghese. Perciò la classe operaia deve addestrarsi, deve educarsi alla gestione sociale, deve acquistare la cultura e la psicologia di una classe dominante, deve acquistarle con i suoi mezzi e con i suoi sistemi, coi comizi, coi congressi, con le discussioni, con l’educazione reciproca. I Consigli di fabbrica sono stati una prima forma di queste esperienze storiche della classe operaia italiana che tende all’autogoverno nello Stato operaio. Un secondo passo, e dei piú importanti, sarà il primo congresso dei Consigli di fabbrica: ad esso saranno invitate tutte le fabbriche italiane: il congresso sarà di tutta la classe proletaria italiana, rappresentata dai suoi delegati eletti espressamente e non da funzionari sindacali.
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