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      La rivoluzione tedesca riprende il suo ritmo di violenza, dopo la parentesi democratica: si è conchiusa una fase essenziale della rivoluzione proletaria, europea e mondiale, poiché il proletariato germanico rimane protagonista della storia mondiale, come ne era stata protagonista la borghesia germanica.
      Questo anno di stasi democratica in Germania aveva fatto nascere molte illusioni e molte speranze. Si attendeva che in Germania maturasse la prova che la rivoluzione russa era solamente e puramente la rivoluzione russa e non già un momento della rivoluzione proletaria mondiale, si attendeva la dimostrazione che la dittatura della classe operaia era stata in Russia il prodotto di condizioni materiali proprie della Russia e di un’ideologia politica che poteva nascere solo in Russia, come reazione al dispotismo zarista. Alla Germania era stata assegnata la missione di europeizzare la rivoluzione russa, di europeizzare il sistema dei Consigli. La piccola borghesia occidentale ha facilmente occupato la nuova posizione di classe media tra il proletariato comunista e il capitalismo divenuto conservatore, reazionario, militarista; la nuova posizione che nel campo delle ideologie è caratterizzata dal socialriformismo. La piccola borghesia, collocatasi perfettamente in questa nuova posizione storica, ha subito creato una nuova teoria costituzionale, ha subito costruito un nuovo tipo di Stato. Si trattava di conciliare il potere borghese col potere proletario, il Parlamento eletto a suffragio universale col sistema dei Consigli: si pensò di riprodurre nei rapporti tra borghesia e proletariato lo stesso equilibrio che le rivoluzioni borghesi avevano determinato nei rapporti di classe tra la nobiltà terriera e la democrazia dei fabbricanti capitalisti: come l’Inghilterra era giunta a costruire lo Stato moderno borghese con le due Camere, dei Lords e dei Comuni, dando il modello per la costruzione degli Stati europei continentali, cosí la Germania avrebbe dovuto costruire lo Stato modernissimo, con due Camere: il parlamento politico e il parlamento economico, il parlamento dei proprietari e il sistema dei Consigli operai.


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Scritti politici
Seconda parte
di Antonio Gramsci
pagine 334

   





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