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      La direzione ha permesso loro di concentrarsi e di votare risoluzioni contraddittorie con i principi e la tattica della III Internazionale e ostili all’indirizzo del Partito; la direzione ha lasciato assoluta autonomia a organismi subordinati di svolgere azioni e diffondere concezioni contrarie ai principi e alla tattica della III Internazionale: la direzione del Partito è stata assente sistematicamente dalla vita e dall’attività delle sezioni, degli organismi, dei singoli compagni. La confusione che esisteva nel Partito prima del Congresso di Bologna e che poteva spiegarsi col regime di guerra, non è sparita, ma si è anzi accresciuta in modo spaventoso; è naturale che in tali condizioni il Partito sia scaduto nella fiducia delle masse e che in molti luoghi le tendenze anarchiche abbiano tentato di prendere il sopravvento. Il Partito politico della classe operaia è giustificato solo in quanto, accentrando e coordinando fortemente l’azione proletaria, contrappone un potere rivoluzionario di fatto al potere legale dello Stato borghese e ne limita la libertà di iniziativa e di manovra: se il Partito non realizza l’unità e la simultaneità degli sforzi, se il Partito si rivela un mero organismo burocratico, senza anima e senza volontà, la classe operaia istintivamente tende a costituirsi un altro partito e si sposta verso le tendenze anarchiche che appunto aspramente e incessantemente criticano l’accentramento e il funzionarismo dei partiti politici.
      6) Il Partito è stato assente dal movimento internazionale.


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Scritti politici
Seconda parte
di Antonio Gramsci
pagine 334

   





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