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      9) La sezione socialista torinese si propone, sulla base di queste considerazioni, di promuovere un’intesa coi gruppi di compagni che in tutte le sezioni vorranno costituirsi per discuterle e approvarle; intesa organizzata che prepari a breve scadenza un congresso dedicato a discutere i problemi di tattica e di organizzazione proletaria e nel frattempo controlli l’attività degli organismi esecutivi del Partito.
     
     
      Superstizione e realtà(27)
     
     
      «È passato il tempo, già da un pezzo, in cui la superstizione attribuiva le rivoluzioni alla perversità di un pugno di agitatori. Oggi tutti sanno che in fondo a ogni convulsione rivoluzionaria deve esistere un qualche bisogno sociale che le istituzioni invecchiate impediscono sia soddisfatto. È possibile che questo bisogno non si faccia ancora sentire abbastanza profondamente e abbastanza diffusamente per assicurare un successo immediato, ma ogni tentativo per soffocarlo violentemente riuscirà solo a farlo irrompere con maggior forza finché abbia spezzato i suoi ceppi. Se dunque noi siamo stati sconfitti è nostro dovere ricominciare da capo: l’intervallo di sosta, breve probabilmente, che ci è consentito tra la fine del primo e l’inizio del secondo atto, fortunatamente ci lascia tempo per un lavoro quanto mai utile: lo studio delle cause che determinarono, col loro confluire, la recente rivoluzione e la sua sconfitta; cause che non debbono essere ricercate negli sforzi, nella genialità, nelle colpe, negli errori o nei “tradimenti” di alcuni capi, ma nello stato generale della società e nella condizione di esistenza di ciascuna nazione sconvolta.


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Scritti politici
Seconda parte
di Antonio Gramsci
pagine 334

   





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