Il Parlamento è la forma dello Stato borghese; la sostanza dello Stato borghese è costituita dai rapporti di forza delle classi, e questi rapporti sono determinati dall’efficienza e dall’importanza delle forze reali della produzione. Il Parlamento è screditato per il fatto che l’economia capitalistica è passata dall’epoca del liberalismo all’epoca del monopolio, e nessun uomo politico ha in Italia contribuito come l’on. Giolitti a facilitare questo passaggio. L’on. Giolitti è sempre stato in Italia l’esponente dell’alta banca, l’esponente della plutocrazia siderurgica, l’agente del protezionismo doganale. L’on. Giolitti passerà nella storia dello Stato borghese italiano come «ministro della mala vita» appunto perché la sua azione è sempre stata preponderante nel senso di soffocare, con la violenza della polizia, con la corruzione, con la pressione amministrativa, ogni potere legislativo dell’assemblea elettiva, nel senso di annientare ogni partecipazione del popolo italiano al governo della cosa politica. Il regime di monopolio non è stato creato dalla guerra: la guerra è stata il periodo di assestamento di questo regime, la guerra, nel campo internazionale come nel campo nazionale, è stata una fase organica, necessaria di questo regime, che non può essere abolito dagli stessi uomini politici che ne furono e ne rimangono gli agenti parlamentari, che non può esser abolito da nessuna forza politica borghese, ma può solo essere superato da un regime proletario, da uno Stato operaio.
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