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      Manca al Partito l’organizzazione e la propaganda per l’organizzazione rivoluzionaria, che aderisca alla configurazione delle masse proletarie nelle fabbriche, nelle caserme, negli uffici e sia in grado di inquadrare le masse ad ogni sussulto rivoluzionario. Il Partito, in quanto non cerca di fondersi vitalmente con le masse proletarie, continua a conservare, nelle sue assemblee che si riuniscono saltuariamente e non possono controllare con efficacia l’azione dei capi sindacalisti, la figura di un partito meramente parlamentare, che ha paura dell’azione diretta perché piena di imprevisti, che è costretto ogni giorno piú a far passi indietro e a permettere la rinascita del piú bolso e piatto riformismo e della piú scempia propaganda collaborazionista.
      Uno sforzo immane deve essere compiuto dai gruppi comunisti del Partito socialista, che è quello che è, in ultima analisi, perché l’Italia è nel suo complesso un paese economicamente arretrato. La parola d’ordine: «pessimismo dell’intelligenza, ottimismo della volontà» deve essere la parola d’ordine di ogni comunista consapevole degli sforzi e dei sacrifizi che sono domandati a chi volontariamente si è assunto un posto di militante nelle file della classe operaia.
     
     
      La Russia, potenza mondiale(33)
     
     
      Lo Stato operaio, secondo l’energica definizione di Lenin, è uno Stato borghese senza la borghesia. Lo Stato operaio deve risolvere, all’interno come all’estero, gli stessi problemi di uno Stato borghese e non può risolverli con sistemi e con mezzi tecnici sostanzialmente molto diversi da quelli adoperati da uno Stato borghese.


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Scritti politici
Seconda parte
di Antonio Gramsci
pagine 334

   





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