Lo Stato operaio russo ha risolto all’interno i fondamentali problemi della sua esistenza e del suo sviluppo: che li abbia risolti appare, in modo vistoso, dall’efficienza, e dalla combattività del suo esercito. L’esercito è l’espressione «fisiologicamente» piú tipica della reale forza di un organismo sociale: non può concepirsi Stato senza esercito, non può concepirsi esercito disciplinato, valoroso, ricco di iniziativa bellica, se non come funzione di uno Stato saldamente fondato, sorretto dalla volontà permanente e dal permanente spirito di disciplina e di sacrifizio della popolazione. La classe operaia è in Russia una piccola minoranza della popolazione, ma essa era ed è la sola classe sociale storicamente preparata ad assumere e a mantenere il potere, la sola classe capace, attraverso il suo partito politico, il Partito comunista, di costruire uno Stato. La classe operaia russa era ed è storicamente forte e matura, non in quanto i suoi componenti corrispondono numericamente alla maggioranza della popolazione, ma in quanto, attraverso il suo partito politico, essa si dimostra capace di costruire uno Stato, in quanto cioè la classe operaia riesce a convincere la maggioranza della popolazione, costituita dagli informi strati delle classi medie, delle classi intellettuali, delle classi contadinesche, che i suoi interessi immediati e futuri coincidono con gli interessi della maggioranza stessa; su questo convincimento, divenuto coscienza diffusa della società, si fonda appunto lo Stato, si fonda il consenso nazionale alle iniziative e alle azioni del potere operaio, si fonda la disciplina e lo spirito di gerarchia.
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