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      La reazione è furiosa anche per ciò: perché deve riconoscere che la classe operaia è la sola forza viva del paese, perché deve riconoscere in se stessa niente altro che gli ultimi spasimi rabbiosi di un organismo esaurito.
     
     
      La disciplina internazionale(40)
     
     
      La III Internazionale comunista, a differenza della II Internazionale, vuole siano attuate, tra i partiti che entrano nella sua organizzazione, il massimo di disciplina e il massimo di centralizzazione: è questa una necessità storica assoluta, e dovrebbe essere compresa, date le condizioni del nostro paese, specialmente dai rivoluzionari italiani. Nessuno Stato operaio, piú dello Stato operaio italiano, avrà bisogno della solidarietà del proletariato mondiale: è per noi condizione esistenziale l’instaurazione di una ferrea disciplina e di una centralizzazione del movimento rivoluzionario internazionale; noi dobbiamo volere che l’Internazionale comunista sia un potente apparecchio di lotta, in grado di domandare e di ottenere da ogni partito aderente tutta la disciplina e tutto lo spirito di sacrifizio che può essere domandato e ottenuto. Naturalmente noi abbiamo diritto di domandare solo ciò che dimostriamo di voler noi concedere volentieri, e di voler concedere perché riteniamo sia assolutamente necessario da un punto di vista generale, in quanto la nostra posizione storica la vediamo e la spieghiamo in un quadro internazionale, in quanto la nostra azione e la nostra volontà aderisce al processo storico che conduce tutte le classi operaie del mondo alla riorganizzazione dell’economia mondiale su basi comuniste e su scala mondiale.


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Scritti politici
Seconda parte
di Antonio Gramsci
pagine 334

   





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