Essi non hanno il coraggio di dire francamente ed apertamente che poiché sono contrari alle 21 condizioni, alle tesi sulla questione coloniale e nazionale, alle tesi sulla questione agraria ed allo stesso principio centralizzatore dell’Internazionale comunista, essi sono contro l’Internazionale stessa.
Nella sostanza, tanto i riformisti e gli opportunisti che hanno il coraggio di dirlo apertamente, quanto i centristi ed i semicentristi che non osano apertamente dirsi contrari all’Internazionale comunista, ma ne respingono le risoluzioni sostanziali e lavorano contro di essa, tanto gli uni che gli altri sono di fatto nemici della Russia dei Soviet e della rivoluzione proletaria russa, perché chi si dichiara in modo nascosto o palese contrario all’organizzazione internazionale comunista dei lavoratori è anche un nemico della Russia e della sua rivoluzione.
Che cosa è difatti l’Internazionale comunista? Essa è la realizzazione internazionale dei principi e dei metodi della rivoluzione russa.
La rivoluzione proletaria russa è la prima grande rivoluzione proletaria che si è chiusa vittoriosamente con la conquista del potere da parte del proletariato nel piú grande paese capitalista del mondo, e con l’instaurazione avvenuta per la prima volta nella storia della dittatura proletaria. Questa esperienza storica della classe rivoluzionaria russa è di una immensa importanza per tutto il proletariato internazionale e per la sua lotta di emancipazione. D’altra parte la rivoluzione russa non è soltanto il prodotto di condizioni particolari e speciali di quel paese, ma un prodotto della guerra imperialista mondiale.
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