Oggi, dopo la guerra, in tutti i paesi capitalistici, la crisi economica, la disoccupazione, il rincaro dei viveri, il deprezzamento della moneta sono fenomeni comuni che rendono le condizioni di ogni paese simili a quelle della Russia prima del 1917. Ma non solo lo scoppio, bensí anche lo sviluppo della rivoluzione russa è collegato e dipende dalla crisi economica e politica mondiale, crisi la quale viene facendosi sempre piú larga e piú profonda. Le condizioni della rivoluzione mondiale maturano rapidamente e soltanto la vittoria della rivoluzione universale può assicurare la vittoria definitiva della rivoluzione russa.
Orbene, l’Internazionale comunista non fa altro che organizzare il proletariato internazionale traendo profitto dalla preziosa e colossale esperienza della rivoluzione russa per la preparazione della rivoluzione universale.
Schiacciamento della rivoluzione russa vuol quindi dire schiacciamento della rivoluzione mondiale. I governi capitalistici lo sanno e perciò combattono a fondo la Russia dei Soviet. Ciò però incomincia a capire sempre di piú anche il proletariato internazionale, dalla coscienza del quale scompare ormai ogni dubbio che il favore per la rivoluzione russa è una stessa cosa con l’adesione all’Internazionale comunista.
Coloro dunque che lottano apertamente o in modo mascherato contro l’Internazionale comunista, lottano di fatto contro la Russia dei Soviet: sono suoi nemici, e sono nemici tanto piú pericolosi in quanto essi militano nelle file stesse della classe operaia.
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