Per alleggerirsi di una parte almeno delle sue responsabilità, per crearsi un alibi, la borghesia si lascia «controllare», finge di lasciarsi mettere sotto tutela. Sarebbe certo molto utile, ai fini della conservazione borghese, che un mallevadore come il proletariato si assumesse dinanzi alle grandi masse popolari il compito di testimoniare che dell’attuale rovina economica non bisogna incolpare nessuno, ma che dovere universale sia quello di soffrire pazientemente, di lavorare tenacemente, attendendo che le attuali fratture siano rinsaldate e che un nuovo edifizio sia costruito sulle attuali rovine.
Il campo del controllo risulta quindi il campo su cui borghesia e proletariato lottano per contendersi la posizione di classe dirigente delle grandi masse popolari. Il campo del controllo risulta quindi essere il fondamento su cui la classe operaia, essendosi conquistati la fiducia e il consenso delle grandi masse popolari, costruisce il suo Stato, organizza le istituzioni del suo governo, chiamando a farne parte tutte le classi oppresse e sfruttate, e inizia il lavoro positivo di organizzazione del nuovo sistema economico e sociale. Attraverso la lotta per il controllo - lotta che non si svolge nel Parlamento ma che è lotta rivoluzionaria di masse e attività di propaganda e di organizzazione del partito storico della classe operaia, il Partito comunista, la classe operaia, deve acquistare, spiritualmente e come organizzazione, coscienza della sua autonomia e della sua personalità storica.
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