Il Partito comunista non si fa illusioni sui risultati, tanto piú che esso ha già dimostrato di voler abbandonare i sistemi demagogici da fiera con cui il Partito socialista «faceva gente» nel passato. Ma quanto piú la popolazione italiana è piombata nel caos e nel disorientamento, quanto piú hanno lavorato e continuano a lavorare le forze dissolventi del passato schieramento di forze rivoluzionarie, tanto piú appare evidente la necessità di provocare un nuovo schieramento di fedeli e leali militi della rivoluzione mondiale e del comunismo. Il valore dinamico ed espansivo di esso apparirà tanto maggiore quanto piú la situazione è torbida e scarsi sono i mezzi del nuovo partito che si presenta nel campo della politica generale italiana.
Reazione?(55)
In un commento al manifesto elettorale del Partito socialista, pubblicato dalla Critica sociale l’on. Filippo Turati afferma incidentalmente che nessuna delle passate reazioni ebbe il carattere di questa che oggi infuria sulle classi lavoratrici. L’on. Turati intende però solo, con la parola «carattere», porre una differenza quantitativa, non una differenza qualitativa tra il passato e il presente: egli spera nella XXVII legislatura, egli è persuaso che la crisi attuale sia ancora risolvibile nell’ambito parlamentare, egli è persuaso che a queste elezioni succederanno, a breve scadenza, altre elezioni e allora tutto si ricomponga, nel migliore dei modi possibile. Per l’on. Turati, insomma, la borghesia continuerà ad essere la classe dominante per molte decine di anni ancora, e il regime parlamentare continuerà ad essere il migliore, il piú perfetto, dei regimi popolari, il sistema brevettato per dare la felicità agli italiani: al proletariato non resta altro da fare che aspettare, con calma, con fiducia, passivamente; al Partito socialista non resta altro da fare che diventare una branca proletaria della Croce Rossa.
| |
Partito Partito Partito Critica Turati Partito Croce Rossa
|