Il Parlamento è una sovrastruttura dello Stato; bisogna invece costruire una nuova struttura, bisogna creare una nuova organizzazione militare, giudiziaria, burocratica, di polizia, con mezzi proletari, con personale proletario, con un metodo nuovo di reclutamento, basato sulla eleggibilità e non sulla carriera e sull’organico; bisogna fondare un nuovo Stato, che sia rivoluzionario nel senso che rivolga tutti i poteri conquistati dal popolo in armi alla riorganizzazione delle forze produttive sperperate dal capitalismo.
I riformisti, sostenendo la tesi che il periodo attuale sia «reazione», oltre al dare un’altra dimostrazione della loro assoluta cecità politica dovuta al cretinismo parlamentare, dimostrano di voler consumare un altro tradimento ai danni della classe operaia. Di questo tradimento c’è già l’annunzio nell’articolo dell’on. Turati:
La Camera che uscirà da questa truppa non sarà la Camera italiana. Essa è morta prima che nata. Quali mai riforme attenderemmo da essa? Il solo dovere di quelli fra noi che sfuggissero alla minaccia e alla strage e giungessero a Montecitorio, sarebbe di coalizzarsi fra se stessi e col diavolo per rovesciare il ministero che si macchiò del delitto inespiabile e di troncare al piú presto la vita a un’assemblea emersa dal terrore e dal sangue. Sarà anche l’opera piú saviamente conservatrice che si possa compiere da essi: perché forse varrà a stornare dal paese le vendette feroci, che immancabilmente maturano oggi nelle campagne infestate.
Forze elementari(56)
| |
Parlamento Stato Stato Camera Camera Montecitorio
|