L’organizzatore del fascismo militarizzato ha la missione di concentrare in un solo movimento tutte le correnti antiproletarie e anticomuniste che pullulano nel nostro paese per un disperato tentativo di arginare la sempre piú minacciosa insurrezione delle masse contro il capitalismo distruttore; ma neanche in Italia i massacri e gli attentati contro la libertà riusciranno a risolvere la crisi economica e a risollevare l’edifizio sociale rovinato dalla guerra imperialista.
Gli «Arditi del popolo»(64)
Le dichiarazioni fatte ai giornali dall’on. Mingrino a proposito della sua adesione agli Arditi del popolo servono magnificamente per mettere in rilievo il comunicato del Partito comunista sullo stesso argomento. Le dichiarazioni del Mingrino corrispondono alla vieta e logora psicologia del Partito socialista, che altre volte abbiamo battezzata neomalthusiana. Secondo questa concezione, il movimento per gli Arditi del popolo fatalmente riporterebbe a una ripetizione dei fatti del settembre 1920, quando il proletariato metallurgico fu condotto nel campo dell’illegalità, fu messo in condizioni di non poter resistere senza armarsi, senza manomettere i privilegi piú sacri del capitalismo e poi, d’un tratto, tutto finí, perché l’occupazione delle fabbriche si proponeva solo dei fini... sindacali.
L’on. Mingrino aderisce agli Arditi del popolo. Dà all’istituzione il suo nome, la sua qualità di deputato socialista, il prestigio della sua figura, diventata simpatica al proletariato rivoluzionario per l’atteggiamento tenuto durante l’aggressione fascista contro il compagno Misiano.
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