Il trattato di pace lo firmino pure i «capi» nelle tranquille e fresche aule di Montecitorio, i lavoratori se ne stanno al sole, al vento, alla tempesta a lottare per vincere definitivamente su tutte le ingiustizie.
Il carnefice e la vittima(66)
Il governo e la stampa borghese cercano un diversivo per mascherare il fallimento delle trattative di pace tra i parlamentari fascisti e i parlamentari riformisti. Il diversivo è già trovato: il Partito comunista. Il Partito comunista non vuole la pacificazione, il Partito comunista è la causa di tutte le disgrazie e di tutte le sofferenze che si abbattono sul popolo italiano, il Partito comunista è un’associazione di briganti, di assassini, di delinquenti comuni, il Partito comunista è l’origine sola del fascismo. Siccome il Partito comunista non vuole la pacificazione, cosí il governo di Bonomi non può fare a meno di continuare a lasciar fare ai fascisti tutto ciò che ai fascisti farà piacere. Le centinaia e migliaia di depositi di armi e munizioni che i fascisti spesso pubblicamente hanno accumulato non verranno sequestrati. Le mitragliatrici, i cannoni, i lanciafiamme, i moschetti saranno lasciati ai fascisti. I fascisti potranno ancora sfilare nelle città, incolonnati, col moschetto in ispalla, con l’elmetto in testa, coi tascapane pieni di bombe. Lo Stato non interverrà, non applicherà le leggi, non aprirà le prigioni, non disturberà i giudici. Lo Stato non è, per ciò che riguarda i fascisti, un’amministrazione delle leggi, un’organizzazione repressiva e punitiva; lo Stato non esiste per i fascisti, lo Stato riconosce nei fascisti una autorità indipendente e tratta con loro, da pari a pari, e riconosce loro il diritto, se non avverrà la pacificazione, di continuare impunemente a incendiare, ad assassinare, a invadere città e villaggi, a decretare esili e scioglimenti di pubbliche amministrazioni.
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