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      Chi non tenesse fede ha da pagare alla legge che lo colpisce».
      Cosí, mentre l’Avanti! considera il trattato un atto di classe, Stenterello, che la sa lunga, non gli dà alcun valore pratico che quello di condanna alla violenza e di valorizzazione della legge, dello Stato, del «sano» principio della collaborazione.
      Baldesi pensa ai «problemi morali». Il fascismo è per Stenterello un problema morale. G. M. Serrati gli regali qualche suo opuscolo di propaganda elementare a due centesimi la copia, perché possa impararvi che nella lotta delle classi il solo problema «morale» è la vittoria della classe.
     
     
      Proseguire nella lotta(71)
     
     
      Contro l’ondata reazionaria che tenta sommergere le conquiste ottenute dalla classe operaia in questi ultimi anni di lotta occorre innalzare una potente diga. Questa diga è l’unità di tutte le forze operaie, cementate da una volontà sola di resistere all’assalto padronale. La crisi che la guerra ha lasciato come sua eredità in tutto il mondo non può essere addotta a giustificazione dell’atteggiamento padronale. La guerra è stata quella che è stata, ma tutto fuorché il frutto delle colpe delle classi lavoratrici. Il regime che ha prodotto la guerra è lo stesso che ora crea la disoccupazione e la miseria in tutto il mondo. Tutti i delitti, tutte le pene, tutte le privazioni inaudite che questo regime basato sulla proprietà privata porta con sé devono solo pesare sul popolo lavoratore? La classe ricca, la classe padronale deve potere affamare sempre la classe operaia e contadina, perché i suoi profitti siano salvi, perché la sua proprietà non subisca mutilazioni, limiti, menomazioni di qualunque sorta?


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Scritti politici
Seconda parte
di Antonio Gramsci
pagine 334

   





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