Dal 1905 al 1917 l'impero degli zar visse solamente perché aveva una burocrazia formidabile, visse solamente come organizzazione di funzionari statali, senza contenuto etico, senza una missione di progresso civile che ne giustificasse l'esistenza.
Lo Stato d'Austria-Ungheria è il terzo esempio, e forse il piú educativo, che offre la storia. Era diviso in razze nemiche tra loro, come oggi son nemiche tra loro le diverse tendenze del Partito socialista, eppure continuava a sussistere, cementato unitariamente da una sola categoria di cittadini, la casta dei funzionari.
Nella politica internazionale lo Stato dei Borboni, l'impero degli zar, l'impero degli Asburgo rappresentavano tuttavia tutta la popolazione e pretendevano di esprimerne la volontà e i sentimenti. Cosí oggi il Partito socialista, organizzazione di 62.000 funzionari della classe lavoratrice, pretende di rappresentare la massa lavoratrice, pretende di esprimerne la volontà e i sentimenti.
Questa composizione del Partito socialista giustifica il nostro scetticismo sui risultati del Congresso di Milano. Solo tra i 18.000 soci disinteressati è possibile abbia influsso una discussione politica; gli altri 62.000 ragionano solo dal punto di vista del loro impiego e della loro carica. Una scissione a destra metterebbe in pericolo le maggioranze dei Consigli comunali, una scissione fra funzionari sindacali, di cooperative, di mutue metterebbe in pericolo la situazione di ciascuno; i 62.000 sono pertanto unitari fino in fondo, fino alle estreme vergogne.
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