», cosí i capi socialisti lanciano manifesti demagogici, senza preoccuparsi delle loro conseguenze reali e dei loro risultati pratici. Non si lotta senza un programma preciso e senza una tattica adeguata al programma proposto come fine della lotta. Non si invitano alla lotta le grandi masse popolari senza un piano preciso per il loro inquadramento permanente, per la massima utilizzazione delle energie che vengono in tal modo scatenate. Signori del Partito socialista e della Confederazione generale del lavoro, dovete parlar chiaro; a nessun costo i comunisti vi permetteranno di trascinare il proletariato in una avventura che ripeta l'avventura dell'occupazione delle fabbriche. La posta è troppo grave, la posta è la vita stessa degli operai: se le canaglie massimaliste credono di potersi rifare una verginità rivoluzionaria speculando demagogicamente sull'ultimo quarto d'ora di potere di cui ancora sentono di poter disporre, troveranno chi saprà affrontarli e saprà, senza paure di impopolarità, strappar loro la maschera dalla faccia.
Le masse e i capi(4)
La lotta che il Partito comunista ha impegnato per realizzare il fronte unico sindacale contro l'offensiva capitalistica ha avuto il merito di creare il fronte unico di tutti i mandarini sindacali: contro la dittatura del Partito comunista e dell'Esecutivo di Mosca, Armando Borghi si trova d'accordo con Ludovico D'Aragona, Errico Malatesta si trova d'accordo con Giacinto Menotti Serrati, Sbrana e Castrucci si trovano d'accordo con Guarnieri e Colombino.
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