Che la Confederazione del lavoro sia un movimento politico essenzialmente, lo si può vedere dal fatto che la sua massima espansione coincide con la massima espansione del Partito socialista. I capi credono però di potersi infischiare della politica dei partiti, cioè di poter fare una politica personale senza la noia dei controlli e degli obblighi disciplinari. Ed ecco la ragione di questa sommossa tumultuosa dei capi sindacali contro la dittatura del Partito comunista e del famigerato Esecutivo di Mosca. Le masse comprendono istintivamente di essere impotenti a controllare i capi, a imporre ai capi il rispetto alle decisioni delle assemblee e dei congressi: perciò le masse vogliono il controllo di un partito sul movimento sindacale, vogliono che i capi sindacali appartengano a un partito bene organizzato, che abbia un indirizzo preciso, che sia in grado di far rispettare la sua disciplina, che mantenga gli impegni liberamente contratti. La dittatura del Partito comunista non spaventa le masse, perché le masse comprendono che questa terribile dittatura è la massima garanzia della loro libertà, è la massima garanzia contro i tradimenti e gli imbrogli. Il fronte unico che i mandarini sindacali di tutte le scuole sovversive costituiscono contro il Partito comunista dimostra una cosa sola: che il nostro Partito è finalmente diventato il partito delle grandi masse, che esso rappresenta davvero gli interessi permanenti della classe operaia e contadina. Al fronte unico di tutti i ceti borghesi contro il proletariato rivoluzionario corrisponde il fronte unico di tutti i mandarini sindacali contro i comunisti.
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