Pagina (27/415)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Nella situazione odierna, in cui la borghesia tende ad una propria dittatura economica e politica, che lasci immutate le forme del suo regime, ma demolisca i fortilizi della organizzazione operaia e respinga il proletariato alle condizioni di anteguerra e piú indietro ancora, gli esponenti della socialdemocrazia, a cui non può nemmeno reggere il comodo alibi cui rispondevamo or ora, non osano piú formulare alcun programma. Essi sostengono, o piuttosto effettuano, il ripiegamento senza lotta, per non essere costretti ad ammettere la necessità dell'armamento non solo ideale ma anche materiale del proletariato per la lotta di classe, da cui consegue necessariamente il programma del consolidamento di quest'apparato di lotta in un apparato di potere rivoluzionario.
      I comunisti invece, coerenti alle accuse che nel «felice» periodo degli anni 1919 e 1920 facevano alla politica dei socialisti di destra, incapace di utilizzare ogni tappa percorsa lottando dal proletariato per la organizzazione delle sue facoltà rivoluzionarie, al di fuori e contro lo Stato borghese, come unica garanzia della difesa di quelle conquiste e della loro integrazione fino alla emancipazione proletaria, i comunisti oggi sostengono che il proletariato deve accettare dalla situazione gli eloquenti insegnamenti di lotta che ne derivano, e deve affrontare i singoli conflitti colle forze avversarie con una visione generale dei suoi compiti che prepari il movimento unico di tutta la classe lavoratrice sul piano rivoluzionario.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Scritti politici
Terza parte
di Antonio Gramsci
pagine 415

   





Stato