Perciò i comunisti hanno un preciso compito, anche se non si è accettata dai loro avversari la forma di azione che essi ritengono e che è la sola che presenti le vere probabilità di una vittoria proletaria. Essi non si fanno della mancata realizzazione fin dal principio, e da parte di tutte le masse, della loro tattica, una ragione di passività o un alibi per le loro responsabilità; essi sono avantitutto per la lotta, la lotta su due fronti, contro l'aperto avversario borghese e contro il disfattismo interno degli opportunisti.
Quindi il Partito comunista è in prima linea negli esperimenti di azione allargata che oggi si svolgono e che indubbiamente preludono a piú vaste battaglie. È certo che se questi tentativi delle masse falliscono, sarà per effetto dell'influenza dei socialdemocratici che rallentano la diffusione del movimento, e che questi cercheranno di sfruttare le eventuali sconfitte proletarie come conseguenza del metodo dell'estensione dell'azione, mentre sarebbero solo conseguenza di quello della troppo tarda estensione. Ma ciò non toglie che compiendo grandi sforzi non si possa ottenere che anche per questa via, resa meno diretta dalla forza dei disfattisti, si possa costruire l'agguerrimento del proletariato alle lotte supreme rivoluzionarie. Quindi noi siamo, dopo avere bene stabilite tutte le responsabilità, nel pieno della lotta negli scioperi generali della Liguria e della Venezia Giulia; noi domandiamo l'estensione del movimento dei ferrovieri contro l'applicazione dell'art.
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Partito Liguria Venezia Giulia
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