Pagina (37/415)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Probabilmente, su queste sottigliezze sarebbe possibile un accordo.
      Secondo. Il riconoscimento della preminenza del vescovo di Roma. Qui la questione è intricatissima e spinosissima. La Chiesa greca antica (cattolica) ebbe sempre troppa autonomia e importanza, di fronte alla Chiesa occidentale, perché la sua erede scismatica possa accettare senz'altro il papato di Roma. In nessun caso la Chiesa scismatica accederebbe a dei preliminari di accordo, se non a patto di mettere in discussione almeno tutto ciò che il papato lentamente andò acquistando, di predominio e di attribuzioni, dal giorno dello scisma fino ad oggi. E fu questo del papato un processo, sempre piú monarchico, veramente gigantesco, che si tradusse in articoli di fede e culminò nel concilio tenuto sotto Pio IX nel 1869, dove - in mezzo a violente opposizioni di vescovi - venne stabilita l'infallibilità del Papa.
      Bisogna poi aggiungere che la parte piú intransigente della Chiesa scismatica non solo nega che il vescovo di Roma sia, egli a preferenza del patriarca di Costantinopoli, il successore di Pietro, ma nega addirittura che Cristo abbia conferito a Pietro una reale preminenza sugli altri apostoli, con le famose parole: «Tu es Petrus, et super hanc petram aedificabo domum meam»; e con l'altro passaggio: «Pasce oves meas».
      Monsignor Geremia Bonomelli, nel suo Viaggio in Oriente, traeva conclusioni piuttosto pessimistiche sulla possibilità di un accordo prossimo con l'elemento greco-orientale-scismatico. Probabilmente, se una probabilità, sia pure lontanissima, di unione, dovrà mai affacciarsi, sarà in Russia e nei paesi slavi che il Papa cercherà di far breccia.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Scritti politici
Terza parte
di Antonio Gramsci
pagine 415

   





Roma Chiesa Chiesa Roma Chiesa Pio IX Papa Chiesa Roma Costantinopoli Pietro Cristo Pietro Petrus Geremia Bonomelli Viaggio Oriente Russia Papa