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      La sostanza della crisi(10)
     
     
      La caduta di Bonomi, si dice, è stata provocata da una manovra di corridoio non troppo chiara, o nella quale di ben chiaro non v'è che l'ambizione di un gruppo di politicanti. E sta bene. Tutto il Parlamento è, di fronte al paese, un corridoio oscuro e senza via di uscita, nel quale anche i fatti e i contrasti piú profondi sono costretti ad assumere quella forma, poiché la gente che vi abita non ne concepisce un'altra. Ma non sempre sotto a questa forma manca una sostanza degna di piú seria considerazione. Esiste essa nel caso attuale?
      Che attraverso gli avvenimenti politici degli ultimi mesi stesse compiendosi in Italia una serie di trasformazioni di carattere sostanziale, è cosa sulla quale abbiamo piú volte avuto occasione di insistere. Base di questa trasformazione, il tentativo di far aderire allo Stato italiano strati profondi delle masse lavoratrici delle città e delle campagne e liberare in questo modo lo Stato dalla crisi che lo travaglia; strumenti di questa azione, i due partiti «socialdemocratici» tipici: quello popolare e quello socialista. Tra il Partito popolare e quello socialista si è perciò attuata una curiosa divisione del lavoro. In alcuni luoghi e sopra alcuni terreni combattendosi, in altri collaborando, in altri ancora dividendosi opportunamente le parti e le zone di influenza, popolari e socialisti hanno compiuto e stanno compiendo un'opera comune: quella di preparare le basi del futuro Stato socialdemocratico italiano. La demagogia e l'opportunismo menzognero e ipocrita sono i mezzi con i quali si cerca tanto dagli uni che dagli altri di raggiungere lo scopo.


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Scritti politici
Terza parte
di Antonio Gramsci
pagine 415

   





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