Ma non è vero. Essi rientrano nella linea di questo processo generale, e quanto abbiamo detto sopra sulla analogia tra l'azione dei popolari e quella dei socialisti ci esime dal dare ora maggiori spiegazioni. L'unica differenza sta nella mancanza di partecipazione al governo che costringe i socialisti ad essere anche piú ipocriti e menzogneri degli altri, ad avere non due sole, ma tre o quattro maschere con le quali celare il loro volto vero. I socialisti non chiedono ormai altro che di portare il loro contributo all'opera comune di ricostruzione e di rafforzamento dello Stato. In qualunque modo essi parlino, sia che usino la sfacciataggine dello Stenterello, sia che rifriggano le scemenze di Turati, sia che inalberino il gagliardetto dell'intransigenza o squittiscano come il pappagallo dell'Avanti!, ognuna delle loro parole e ognuno dei loro atteggiamenti è a vantaggio della borghesia e dello Stato, perché serve ad impedire che le masse vedano chiaro nel corso dei fatti che si stanno svolgendo, che le masse si accorgano delle catene che si accingono a ribadire intorno ai loro polsi i nuovi predicatori di libertà, di riforme e di conquiste positive.
Questo è dunque per noi il punto centrale della situazione attuale. Bisogna rendere chiaro alle masse di operai e contadini d'Italia che ogni appoggio da essi dato ai demagoghi dei partiti socialdemocratici - socialista e popolare - è un contributo alla ricostruzione dell'organismo che da decenni li priva della libertà, del benessere, e li costringe alla schiavitú, alle sofferenze e alla morte.
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