Pagina (43/415)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Il patto Gentiloni segnò il passaggio della gerarchia ecclesiastica dai servizi del Partito conservatore, cioè di Sonnino e degli agrari, al servizio del Partito democratico, cioè dei banchieri e degli industriali e di Giolitti.
      La formazione del Partito popolare, cioè l'organizzazione della classe dei contadini in classe indipendente, e il suo sviluppo, avvenuto nel senso che il Partito popolare si è liberato quasi completamente dell'ala destra, costituita di latifondisti e di vecchi aristocratici, ha mutato il terreno di manovra politica del «grande» statista di Dronero. Nel Parlamento tanto gli agrari che gli industriali e i banchieri sono ridotti ad avere partiti numericamente ristrettissimi: essi si sono coalizzati e hanno trovato il loro leader proprio nell'onorevole Giolitti. L'on. Giolitti, tradizionalmente uomo di sinistra, oggi è diventato l'uomo dell'estrema destra; il Giornale d'Italia, l'organo tradizionale degli agrari, il sostenitore dei fasci toscani ed emiliani, è diventato oggi il fautore piú accanito dell'on. Giolitti, dell'uomo che per vent'anni aveva piú aspramente combattuto, dell'uomo di cui nel 1917 domandava esplicitamente la traduzione dinanzi ai tribunali militari. Con la gagliofferia brutale che li distingue, gli agrari, imbaldanziti dall'esistenza dell'organizzazione militare fascista, riacquistata nell'economia nazionale la supremazia per il tracollo dell'industria e della banca, apertamente dichiarano di voler ritornare alla situazione politica esistente nel nostro paese prima del patto Gentiloni.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Scritti politici
Terza parte
di Antonio Gramsci
pagine 415

   





Gentiloni Partito Sonnino Partito Giolitti Partito Partito Dronero Parlamento Giolitti Giornale Italia Gentiloni