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      1) La situazione attuale si è creata per gli errori del Partito socialista negli anni dopo la guerra.
      2) È possibile, con un lavoro assiduo, paziente, di ogni giorno, di ogni ora con la piú devota abnegazione dei migliori operai, mutare la situazione.
      Il Partito socialista non si è preoccupato dell'importanza enorme che Milano avrebbe avuto nella rivoluzione e non ha mai cercato di creare una grande organizzazione politica. Negli anni 1919-1920 per essere all'altezza dei suoi compiti di centro organizzativo dell'economia nazionale, Milano avrebbe dovuto avere una sezione socialista di almeno 30-40.000 soci: cosa possibilissima in una città che conta circa 300.000 lavoratori quando la grande maggioranza segue il Partito che dice di volere la rivoluzione. Invece a Milano sembrava che gli operai venissero appositamente tenuti lontani dall'organizzazione di Partito. I circoli rionali non avevano che una molto scarsa importanza e d'altronde accoglievano solo gli iscritti al Partito. Nella sezione gli elementi operai non avevano la possibilità di far sentire la loro voce. La tribuna era sempre occupata dai grandi assi della demagogia riformista e massimalista, che parlavano ore e ore sui grandi problemi della politica internazionale o... comunale, non una discussione seria sui problemi piú intimamente operai, come i Consigli di fabbrica, le cellule d'officina, il controllo operaio, nella trattazione dei quali anche il piú semplice operaio avrebbe avuto una competenza e dei punti di vista da prospettare.


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Scritti politici
Terza parte
di Antonio Gramsci
pagine 415

   





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