L'azione dell'Internazionale fu, per qualche tempo, la sola che abbia permesso al nostro Partito di avere un contatto efficace con le larghe masse, che abbia conservato un fermento di discussione e un principio di movimento in strati cospicui della classe operaia che a noi era impossibile, nella situazione data, altrimenti raggiungere. È stato indubbiamente un grande successo l'aver strappato dalla ganga del Partito socialista dei blocchi, aver ottenuto, quando la situazione pareva peggiore, che dall'amorfa gelatina socialista si costituissero nuclei i quali affermavano di aver fede nonostante tutto nella rivoluzione mondiale, i quali, coi fatti se non con le parole che pare brucino piú dei fatti, riconoscevano di aver errato nel 1920-21-22. È stata questa una sconfitta del fascismo e della reazione: è stata, se vogliamo esser sinceri, l'unica sconfitta fisica e ideologica del fascismo e della reazione in questi tre anni di storia italiana.
Occorre reagire energicamente contro il pessimismo di alcuni gruppi del nostro Partito, anche dei piú responsabili e qualificati. Esso rappresenta, in questo momento, il piú grave pericolo, nella situazione nuova che si sta formando nel nostro paese e che troverà la sua sanzione e la sua chiarificazione nella prima legislatura fascista. Si approssimano grandi lotte, forse piú sanguinose e pesanti di quelle degli anni scorsi: è necessaria perciò la massima energia nei nostri dirigenti, la massima organizzazione e centralizzazione della massa del Partito, un grande spirito di iniziativa e una grandissima prontezza nella decisione.
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