Viceversa: in qualche centro, per esempio a Venezia, bastò un solo elemento capace, per farci conquistare la maggioranza dopo un solerte lavoro di propaganda e di organizzazione delle cellule di fabbrica e di sindacato. L'esperienza di tutti i paesi dimostrò questa verità; che le situazioni piú favorevoli possono capovolgersi per la debolezza dei quadri del partito rivoluzionario: le parole d'ordine servono solo per far entrare in movimento e dare l'indirizzo generale alle grandi masse; guai però se il partito responsabile non ha pensato alla organizzazione pratica di esse, a creare una struttura che le disciplini e le renda permanentemente potenti: l'occupazione delle fabbriche ci ha insegnato molte cose in questo senso.
Per aiutare le scuole di Partito nel loro lavoro ci proponiamo di pubblicare tutta una serie di opuscoli e qualche libro. Tra gli opuscoli indichiamo: 1° delle trattazioni elementari del marxismo; 2° una esposizione della parola d'ordine del governo operaio e contadino applicata all'Italia; 3° un manualetto del propagandista, che contenga i dati piú essenziali sulla vita economica e politica italiana, sui partiti politici italiani, ecc., i materiali indispensabili cioè per la propaganda spicciola fatta alla lettura in comune dei giornali borghesi. Vorremmo fare una edizione italiana del Manifesto dei Comunisti con le note del compagno D. Riasanof: nel loro complesso queste note sono una trattazione completa in forma popolare delle nostre dottrine. Vorremmo anche stampare una antologia del materialismo storico, cioè una raccolta dei brani piú significativi di Marx ed Engels che diano un quadro d'insieme delle opere di questi due nostri grandi maestri.
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