I risultati finora ottenuti autorizzano a sperare che si potrà continuare con sicurezza e con successo. Al lavoro dunque: i nostri migliori compagni devono persuadersi che si tratta anche di una affermazione politica, di una manifestazione della vitalità e della capacità di sviluppo del nostro movimento, di una dimostrazione, quindi, antifascista e rivoluzionaria.
Problemi di oggi e di domani(20)
Da un vecchio abbonato e amico dell'Ordine Nuovo abbiamo ricevuto questa lettera:
Mi pare che il nostro disaccordo sia specialmente di ordine cronologico: accetto una gran parte di ciò che lei mi scrive, ma come soluzioni di problemi che si presenteranno dopo la caduta del fascismo; è utilissimo studiarli e prepararsi ad affrontarli; ma i problemi di oggi sono assai diversi. Parliamo di questo. Confermo la mia opinione che la classe operaia è completamente assente alla vita politica; e non posso che concludere che il Partito comunista, oggi, non può far niente o quasi niente di positivo. La situazione somiglia, in modo impressionante, - a quella del 1916-17 ed anche il mio stato d'animo, che lei mi dice comune agli altri amici che le scrivono. Le mie opinioni politiche sono immutate, peggio, mi ci sono irrigidito; proprio, come mi ero irrigidito, fino al 1917, nel socialismo pacifista del 1914-15, da cui mi tolse la scoperta, fatta dopo Caporetto e la Rivoluzione russa, di novembre, che i fucili erano precisamente in mano degli operai-soldati. Disgraziatamente l'analogia non arriva fino a questo punto; ma come allora, pur rendendoci conto, ragionando, che la guerra doveva pur finire un giorno, tutti si «sentiva» che non sarebbe mai finita e non si vedeva come avrebbe potuto venire la pace - cosí è oggi per il fascismo.
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