Per noi rappresentano l'ambiente in cui dobbiamo muoverci e lavorare, se vogliamo rimanere aderenti alla realtà storica e non diventare una sètta di contemplativi, in cui dobbiamo ricercare la concretezza delle nostre parole d'ordine e dei nostri programmi immediati di azione e di agitazione.
Tre punti riassuntiviPossiamo riassumere cosí i punti della nostra concezione dei bisogni e dei compiti attuali del movimento proletario in contrapposizione a quella dell'amico S.:
1) Dare al nostro Partito una coscienza piú viva dei problemi concreti che la situazione creata dal fascismo ha posto alla classe operaia, in modo che l'organizzazione non sia fine a se stessa ma diventi uno strumento per l'agitazione delle parole d'ordine rivoluzionarie in mezzo alle piú larghe masse;
2) lavorare per l'unità politica del proletariato sotto la bandiera dell'Internazionale comunista, affrettando il processo di scomposizioni e ricomposizioni iniziate al Congresso di Livorno;
3) stabilire concretamente il significato italiano della parola del governo operaio e contadino, dare a questa parola una sostanza politica nazionale, ciò che non può avvenire se non si esaminano i problemi piú vitali e urgenti delle masse contadine, in prima linea quindi i problemi specifici che si riassumono nell'espressione generale di «quistione meridionale».
Gli intellettuali come l'amico S., che non si sono lasciati travolgere dal fascismo, che in un modo o nell'altro non hanno voluto rinnegare il loro atteggiamento degli anni '19-'20, possono nuovamente trovare nell'Ordine Nuovo un centro di discussione e di raccoglimento.
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