La crisi della piccola borghesia(21)
La crisi politica determinata dall'assassinio dell'on. Matteotti č tuttora in pieno sviluppo e non si puņ ancora dire quali saranno i suoi sbocchi conclusivi.
Essa presenta aspetti diversi e molteplici. Rileviamo innanzi tutto la lotta che si č riaccesa intorno al governo fra forze avverse del mondo plutocratico e finanziario per la conquista da parte degli uni e la conservazione da parte degli altri di un'influenza predominante nel governo dello Stato. Alla oligarchia finanziaria facente capo alla Banca commerciale si contrappongono quelle forze che un tempo si raccoglievano intorno alla fallita Banca di sconto ed oggi tendono a ricostituire un proprio organismo finanziario che dovrebbe scalzare la predominante influenza della prima. La loro parola d'ordine č «costituzione di un governo di ricostruzione nazionale», con la eliminazione della zavorra (si intendono i patrocinatori dell'attuale politica finanziaria). Si tratta in sostanza di un gruppo di pescicani non meno nefasti degli altri, che sotto la maschera dell'indignazione per l'assassinio di Matteotti ed in nome della «giustizia», muovono all'arrembaggio delle casse dello Stato. Il momento č buono e naturalmente cercano di non lasciarlo sfuggire.
Dal punto di vista della classe operaia il fatto piś importante č perņ un altro, e precisamente la ripercussione fortissima che gli avvenimenti di questi giorni hanno avuto nei ceti medi e piccolo-borghesi: la crisi della piccola borghesia precipita.
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