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      E questo lo dice quel terribile... comunista che è l'ex premier inglese, Lloyd George. In Germania, il socialdemocratico Ebert non ha saputo in diversi anni di potere che gettare la rena su tutti i trattati e i provvedimenti che stabiliscono l'affamamento degli operai tedeschi, condannati oggi a dieci ore di lavoro ed a salari insufficienti rispetto all'alto costo della vita.
      È tutto quanto hanno fatto i socialdemocratici su scala internazionale per meritare il titolo di strateghi della lotta operaia contro il capitalismo. E non ricordiamo neppure oggi che ricorre il decimo anniversario della guerra le responsabilità della socialdemocrazia nel prolungamento dell'ultima guerra, nella preparazione dell'altra che si avvicina, ad onta, anzi a motivo dello stesso proclamato socialpacifismo internazionale.
      Settari? Acchiappanuvole? L'organo della socialdemocrazia italiana non ci sgomenta per questo. Noi sappiamo quello che vogliamo ed è appunto questa nostra chiarezza che sconcerta e turba le nebulose costruzioni politiche del socialriformismo. Il quale, sapendo però di non essere creduto dagli operai, ricorre alla calunnia e all'insinuazione. Esso ci dice: «Cosa vogliono mai i comunisti dalle opposizioni se ne sono fuori, se tutto attendono dalla classe operaia, dall'assalto finale, eccetera? Perché screditare le opposizioni con proposte e domande, che le opposizioni conoscono, ma che non potranno ricevere una soluzione se non quando le opposizioni avranno vinto?». E da questo si conclude che i comunisti, per coerenza, dovrebbero fare il piacere di non chiedere nulla alle opposizioni.


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Scritti politici
Terza parte
di Antonio Gramsci
pagine 415

   





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