Come i laburisti inglesi, essi - i riformisti italiani - sarebbero, all'occasione, buoni monarchici e buoni amministratori dei banchieri italiani, come i socialdemocratici tedeschi (repubblicani loro malgrado; lo ha confessato il presidente Ebert) essi saprebbero, in caso di bisogno, far funzionare le mitragliatrici contro i comunisti, né piú né meno che sull'esempio di Amburgo. L'espulsione dei primi comunisti dalla Confederazione non deve intendersi dunque se non come un'azione dimostrativa diretta a rassicurare le frazioni borghesi, in questi giorni di trattative fra popolari, giolittiani e riformisti. La mossa dei capi confederali completa la mossa dei popolari ispirata del resto dall'on. Turati. Bisogna creare un nuovo blocco anticomunista, dopo l'esperimento fascista. E i riformisti hanno voluto crearsi un nuovo titolo di merito per entrare a farvi parte. La funzione del Partito socialista unitario è cosí storicamente decisa: essa è la medesima del partito di Noske. A chi l'onore di rappresentare per l'Italia la parte del social-traditore tedesco?
La scuola di Partito(27)
Mentre si inizia il primo corso di una scuola di Partito, non possiamo a meno di pensare ai numerosi tentativi che in questo campo sono stati fatti, in seno al movimento operaio italiano, e alla singolare sorte che essi hanno avuto. Lasciamo da parte i tentativi compiuti in una direzione che non è la nostra, nella direzione delle «Università» proletarie senza colore di partito, accademie oratorie prive di ogni interno principio di coesione unitaria nei suoi migliori, veicolo spesso della influenza sulla classe operaia di sforzo e di ideologie antiproletarie.
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