Nell'articolo La volontà delle masse (l'Avanti! del 13 giugno) è contenuta la quintessenza dell'opportunismo massimalista italiano e dell'opportunismo socialdemocratico in generale.
Esiste una volontà delle masse lavoratrici prese nel loro complesso e può il Partito comunista porsi sul terreno di «ubbidire alla volontà delle masse in generale?». No. Esistono nel complesso delle masse lavoratrici parecchie e distinte volontà: esiste una volontà comunista, una volontà massimalista, una volontà riformista, una volontà democratica liberale. Esiste anche una volontà fascista, in un certo senso ed entro certi limiti. Fino a quando sussiste il regime borghese, col monopolio della stampa in mano al capitalismo e quindi con la possibilità per il governo e per i partiti borghesi di impostare le questioni politiche a seconda dei loro interessi, presentati come interessi generali, fino a quando sarà soppressa e limitata la libertà di associazione e di riunione della classe operaia o potranno essere diffuse impunemente le menzogne piú impudenti contro il comunismo, è inevitabile che le classi lavoratrici rimangano disgregate, cioè che abbiano parecchie volontà.
Il Partito comunista «rappresenta» gli interessi dell'intiera massa lavoratrice, ma «attua» la volontà solo di una determinata parte della massa, della parte piú avanzata, di quella parte (proletariato) che vuole rovesciare il regime esistente coi mezzi rivoluzionari per fondare il comunismo.
Cosa significa la formula dell'Avanti!: «bisogna seguire la volontà della massa» in generale?
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