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      Significa cercare di giustificare il proprio opportunismo, nascondendosi dietro la constatazione, che esistono ancora strati arretrati di popolazione lavoratrice sotto l'influenza della borghesia, che «vogliono» la collaborazione con la borghesia. Ma questi strati esisteranno sempre fino a quando il regime borghese sarà il regime dominante; se il Partito «proletario» ubbidisse a «questa volontà», in realtà ubbidirebbe alla volontà della borghesia, cioè sarebbe un partito borghese, non un partito proletario. Il Partito proletario non può «accodarsi» alla massa, deve precedere la massa, pur tenendo conto oggettivamente dell'esistenza di questi strati arretrati.
      Il Partito rappresenta non solo le masse lavoratrici, ma anche una dottrina, la dottrina del socialismo, e perciò lotta per unificare la volontà delle masse nel senso del socialismo, pur tenendosi sul terreno reale di ciò che esiste, ma che esiste movendosi e sviluppandosi. Il nostro Partito attua la volontà di quella parte piú avanzata della massa che lotta per il socialismo e sa di non potere avere alleata la borghesia in questa lotta che è appunto lotta contro la borghesia. Questa «volontà», in quanto coincide con lo sviluppo generale della società borghese e con le esigenze vitali di tutta la massa lavoratrice, è progressiva, si diffonde, conquista sempre nuovi strati di lavoratori, disgrega gli altri partiti operai - operai per la loro composizione sociale, non per il loro indirizzo politico.
      Naturalmente l'Avanti! nega ogni giorno che questo fatto avvenga, stampa ogni giorno che il Partito comunista è abbandonato dalle masse, ricorre nientemeno che alla testimonianza di Hoeglund per dire che il nostro Partito è una cosa insignificante, ecc.


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Scritti politici
Terza parte
di Antonio Gramsci
pagine 415

   





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