Per alcuni aspetti, i partiti rivoluzionari dell'Europa occidentale si trovano solo oggi nelle condizioni in cui i bolscevichi russi si erano trovati già fin dalla formazione del loro Partito. In Russia, non esistevano prima della guerra le grandi organizzazioni dei lavoratori che invece hanno caratterizzato tutto il periodo europeo della II Internazionale prima della guerra. In Russia, il Partito, non solo come affermazione teorica generale, ma anche come necessità pratica di organizzazione e di lotta, riassumeva in sé tutti gli interessi vitali della classe operaia, la cellula di fabbrica e di strada guidava la massa sia nella lotta per le rivendicazioni sindacali come nella lotta politica per il rovesciamento dello zarismo. Nell'Europa occidentale invece si venne sempre piú costituendo una divisione del lavoro tra organizzazione sindacale e organizzazione politica della classe operaia. Nel campo sindacale andò sviluppandosi con ritmo sempre piú accelerato la tendenza riformista e pacifista; cioè andò sempre piú intensificandosi la influenza della borghesia sul proletariato. Per la stessa ragione nei partiti politici l'attività si spostò sempre piú verso il campo parlamentare, verso cioè forme che non si distinguevano per nulla da quelle della democrazia borghese. Nel periodo della guerra e in quello del dopoguerra immediatamente precedente alla costituzione dell'Internazionale comunista ed alle scissioni nel campo socialista, che portarono alla formazione dei nostri Partiti, la tendenza sindacalista-riformista andò consolidandosi come organizzazione dirigente dei sindacati.
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