Ma ha cercato di indicare praticamente gli elementi politici attraverso i quali questa direzione avrebbe potuto realizzarsi: ha cercato, cioè, d'individuare quei partiti e quelle associazioni attraverso le quali si esplica la influenza borghese o piccolo-borghese sulle classi lavoratrici e che sono passibili di un capovolgimento di valori classisti. E questa - secondo noi - è una delle maggiori conquiste che il nostro movimento abbia realizzato sul terreno del metodo di lavoro, terreno sul quale si verifica la capacità di direzione dell'avanguardia rivoluzionaria.
Positivamente, si può affermare che il nostro Partito è riuscito a conquistare una posizione netta di iniziativa politica in mezzo alle masse lavoratrici. In quest'ultimo scorcio di tempo tutti gli organi giornalistici dei partiti che controllano le masse popolari italiane sono stati riempiti da polemiche contro l'azione del nostro Partito. Tutti questi partiti sono sulla difensiva contro la nostra azione e in realtà essi sono indirettamente guidati da noi poiché almeno il sessanta per cento della loro attività è dedicata a respingere le nostre offensive o è determinata nel senso di dare alle loro masse una soddisfazione che le tolga dalla nostra influenza.
È evidente che nelle condizioni di oppressione e di controllo rappresentate dalla politica fascista i risultati della nostra tattica non possono essere misurabili statisticamente sulla scala delle grandi masse. Tuttavia è innegabile che quando determinati elementi di partiti democratici e socialdemocratici si spostano sia pure molecolarmente verso il terreno tattico preconizzato dai comunisti, questo spostamento non può essere casuale e di significato puramente individuale.
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